Spirotiger
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______________________Introduzione____________________
Spirotiger® è uno strumento che permette un allenamento intenso e specifico della muscolatura respiratoria, senza sovraccaricare il sistema cardiovascolare e l’apparato locomotore. La novità rispetto a tutti gli altri mezzi e alle metodologie di allenamento della muscolatura respiratoria è la possibilità di realizzare l’iperpnea isocapnica.
Allenamento respiratorio con iperpnea isocapnica
Per spiegare il significato di questo termine ricorriamo ad un esempio. Pensiamo a ciò che succede a livello respiratorio in seguito ad uno sforzo muscolare particolarmente intenso o protratto nel tempo: frequenza e profondità del respiro vengono aumentate compiendo atti respiratori più profondi e più rapidi perché il nostro organismo richiede un maggior apporto di ossigeno. Questo aumento della ventilazione, giustificato da una esigenza fisiologica, è detto iperpnea. Se invece noi volessimo incrementare frequenza e profondità del respiro senza che questo sia effettivamente necessario, cioè senza il compimento di alcun lavoro muscolare, il risultato sarebbe una ventilazione maggiore rispetto a quella effettivamente richiesta dall’organismo in quel momento. Questo aumento della ventilazione non giustificato da un’esigenza fisiologica è detto iperventilazione. L’iperventilazione e l’iperpnea genera nell’organismo una pericolosa alterazione del rapporto ossigeno-anidride carbonica sbilanciandone la proporzione a favore dell’ossigeno (iperossia) a scapito dell’anidride carbonica (ipocapnia).
Tale condizione innesca dei processi biochimici che portano ad una riduzione del flusso sanguigno a livello cerebrale dovuto al fenomeno vasocostrittorio prodotto. Gli effetti generati da questi processi si ripercuotono sull’efficienza del metabolismo dei tessuti, sulla funzione respiratoria, sul cuore, sull’attività nervosa e muscolare con l’avvento di ipoacusia, riduzione della vista, senso di vertigini ed irrigidimento muscolare.
Nell’allenamento della muscolatura respiratoria attraverso Spirotiger® è possibile compiere atti respiratori profondi e veloci senza incorrere nell’iperventilazione e ciò grazie alla possibilità data dallo strumento di realizzare l’isocapnia cioè di non alterare il fisiologico rapporto ossigeno/anidride carbonica.
Le indicazioni allo Spirotiger® sono molteplici e vanno dall’applicazione in ambito sportivo a quello medicale. Una delle risposte sul perché allenare la muscolatura respiratoria può essere la seguente: con i suoi studi St. Croix ha affermato che esiste un riflesso metabolico di restrizione (RMR) che può modulare il flusso arterioso dalla muscolatura periferica tramite lo stimolo dei neuroni vasocostrittori del sistema nervoso simpatico. Questo riflesso ha come obiettivo fondamentale la protezione della distribuzione di ossigeno alla muscolatura respiratoria in modo da consentire una regolazione adeguata di gas del sangue arterioso e del pH e l’omeostasi generale dell’organismo.
Visto che il flusso arterioso dei muscoli respiratori ha priorità rispetto a quelli locomotori, appena il respiro diventa affannoso in particolari condizioni fisiologiche, l’afflusso di sangue viene fortemente ridotto verso i muscoli periferici provocando l’affaticamento di questi con produzione anticipata ed abbondante di acido lattico. Molte volte non conoscendo questo riflesso biochimico si attribuisce erroneamente questa sensazione di affaticamento ad una carenza di esercizio esclusivamente dei muscoli locomotori o del miocardio non riconducendo questa deficienza ad una mancanza d’allenamento della muscolatura respiratoria e ad una errata gestualità respiratoria. Un respiro meno dispendioso è conseguenza di un allenamento specifico. Di seguito sono riportate le più importanti modificazioni organiche indotte dall’allenamento della muscolatura respiratoria.
1. MODIFICAZIONI CARDIOVASCOLARI. Aumento del volume ematico, aumento del volume delle cavità cardiache e incremento dello spessore delle pareti ventricolari, riduzione della frequenza cardiaca, riduzione delle resistenze periferiche e della pressione arteriosa, aumento della vascolarizzazione a livello muscolare per aumento di capillari per numero di fibre quindi migliore ossigenazione, aumento dell’ossigenazione ematica dovuto ad un migliore rapporto ventilazione/perfusione e una maggiore ventilazione alveolare.
2. MODIFICAZIONI RESPIRATORIE. Riduzione del dispendio energetico a carico della respirazione; aumento della capacità di diffusione polmonare(quando aumenta la ventilazione polmonare si rende disponibile una più estesa superficie alveolo-capillare); aumento della produzione di surfactante; miglioramento della cinetica di ristoro della ventilazione polmonare al termine di un esercizio standard effettuato alla stessa percentuale di VO2 max ; diminuzione dei costi metabolici della respirazione;
incremento dell’efficienza ventilatoria con minore dispendio energetico e richiesta d’ossigeno dei muscoli respiratori a vantaggio di quelli locomotori; aumento della velocità nella cinetica di recupero della ventilazione; miglioramento di alcuni parametri polmonari quali aumento FEV1-VTmax- VEmax- MVV-diminuzione Fr a parità d’intensità d’esercizio.
3. MODIFICAZIONI NERVOSE. Aumento della funzione baro recettoriale, riduzione dell’attività del sistema nervoso simpatico, miglioramento della memoria del sistema respiratorio
4. MODIFICAZIONI INTRACELLULARI
5. MODIFICAZIONI DELLE CAPACITA’ ORGANICHE. Aumento della coordinazione della muscolatura respiratoria in esercizio e sotto stress-esecuzione del singolo atto respiratorio con maggiore efficienza, riduzione del calo fisiologico delle qualità aerobiche in caso di pause forzate (malattie,infortuni..), miglioramento della preparazione pre competitiva e del defaticamento post competitivo e post training, aumento della massima potenza aerobica del muscolo, miglior ristoro nel corso di sedute di allenamento con lavori intervallati o con variazioni.
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