capsulite adesiva
Cure
___________________Capsulite adesiva___________________
Viene definita spalla rigida quella condizione in cui, associato al dolore, si ha una restrizione dell’arco di movimento sia attivo che passivo in più vettori, conservando però l’integrità delle superfici articolari senza blocchi scheletrici. Questa limitazione omero-scapolare è il risultato della retrazione e della perdita di adattamento della capsula dell’articolazione glenomerale
Ad oggi possiamo classificare la spalla rigida in due sottogruppi:
1. Spalla congelata idiopatica o primitiva (affezione di incerta eziologia caratterizzata da una rilevante restrizione del movimento sia attivo che passivo della spalla in assenza di causa apparente).
2. Spalla rigida post-traumatica o secondaria (dopo lesione, trauma ripetitivo, post-chirurgico)
Basandosi su reperti immunoistochimici e istologici, numerosi ricercatori hanno proposto un algoritmo del processo patologico che porta alla fibrosi capsulare. Le citochine TGF-Beta e PDGF prodotti localmente dalle cellule sinoviali, dalle piastrine e dalle cellule endoteliali stimolano i fibroblasti capsulari con un meccanismo paracrino. La produzione di queste citochine in un quadro di sovraregolazione dei recettori per il TGF-beta e PDGF situati sui fibroblasti capsulari, fa pensare che un meccanismo autocrino possa ampliflicare la stimolazione paracrina dei fibroblasti.
Quadro clinico della spalla congelata idiopatica
Si distinguono 3 fasi di evoluzione della patologie:
1. Fase dolorosa ha inizio quando il paziente nota l’insorgere di un dolore continuo che spesso inizia di notte e persiste durante il giorno 129-187-188. Reeves descrive questa fase durare dai 2 ai 9 mesi
2. Fase della rigidità progressiva: Spalla congelata. Questa fase può durare dai 3 ai 12 mesi progredendo sino al punto che il movimento della spalla diviene limitato in tutti i piani. I pazienti lamentano un’incapacità di infilare la camicia, la maglia, di lavarsi la schiena o il braccio opposto, di sollevare o allungare il braccio che sembra essersi accorciato ma il dolore va progressivamente a diminuire.
3. Fase dello scongelamento caratterizzata da un lento ripristino al movimento fisiologico e può durare dai 12 ai 42 mesi
Le radiografie convenzionali non mostrano differenze tra l’arto sano con quello patologico se non per escludere patologie diverse alla spalla. La Rmn come l’ecografia non ci danno molte informazioni in merito se noi pazientin lo spessore a volte aumentato della capsula.
Il trattamento manuale e fisioterapico della spalla affetta da capsulite primaria o secondaria è di primaria importanza per l’attenuazione del dolore ed il recupero precoce del ROM articolare nel 90% dei casi. La valutazione del collo e della sua innervazione con il suo riequilibrio manuale con tecnica Strain Counterstrain potrebbero ridurre l’algia e la tensione capsulare e muscolare in alcuni casi. Esercizi mirati di allungamento delle strutture capsulo-legamentose in vettori specifici applicati dopo una valutazione accurata iniziale in cui si evince la porzione capsulare meno distensibile. Il programma consiste in un trattamento settimanale in studio con esecuzione giornaliera ogni 6 ore degli esercizi assegnati.
In caso di nessun miglioramento sul dolore o mobilità o impossibilità di eseguire gli esercizi per intenso dolore che perdura dopo 12 settimane si può optare per uno sblocco articolare con anestesia del plesso la quale si effettua in centri ospedalieri specializzati. Questa procedura permette di rompere le aderenze intra ed extrarticolari con successivo programma di riabilitazione per non perdere la mobilità recuperata. Potrebbero, nonostante ciò, aversi delle recidive sulla perdita di mobilità.
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